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PALEONTOLOGIA Abbiamo
visto all’inizio, che le rocce che maggiormente interessano lo
speleologo sono di origine sedimentaria, i calcari quindi appartengono
ovviamente a questo tipo. Ne
consegue che nella grandissima maggioranza dei casi le rocce calcaree sono
dovute, almeno in buona parte, a processi organogeni; risultano cioè
dall’accumularsi in seno alle acque del mare, più raramente di laghi,
di spoglie di organismi animali o vegetali, o di loro detriti. Le
rocce calcaree di questa natura costituiscono masse che presentano
un’importanza ed un’estensione incomparabilmente superiori
a quelle di calcari di deposito chimico, e che spesso si
distinguono anche dal profano per la evidenza e la regolarità delle loro
stratificazioni. La
conservazione delle spoglie degli organismi che hanno contribuito alla
formazione dei calcari può essere molto varia; volgarmente si chiamano
fossiliferi solo quei calcari che presentano avanzi nettamente
riconoscibili ad occhio nudo, di animali o piante fossili; ma ben
frequentemente in sezione sottile si riconoscono, con l’aiuto del
microscopio come ricchissimi di minutissimi fossili anche
dei calcari nei quali
ad occhio nudo nessuna struttura organica si può rilevare.
Altre volte sono intervenuti fenomeni chimici o meccanici, a
cancellare più o meno completamente
le tracce della primitiva struttura organogena; talora si tratta di
processi diagenetici, di dissoluzione e ricristallizzazione parziale,
avvenuti durante o subito dopo la deposizione del materiale; talora invece
di veri processi metamorfici, portanti ad una più profonda
ricristallizzazione, fino a
trasformare tutta la roccia in una massa cristallina o spatica. Alla luce di quanto detto, può capitare che durante l’esplorazione di una grotta, ci si possa imbattere in resti fossili. Durante il percorso di una galleria ipogea, è capitato più volte di trovare incastrati nella parete resti di conchiglie di gasteropodi o bivalvi o altro, personalmente ho avuto la fortuna di trovarmi di fronte a reperti bellissimi nella Grotta del Forgnone sita in Lombardia e precisamente nella Vall’Imagna, nella Grotta Marelli, in provincia di Varese, e nella Grotta Arma Pollera in Liguria. Stefano Mortari
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