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METEOROLOGIA IPOGEA

La meteorologia ipogea è quella branca della scienza che studia il clima delle grotte insieme a tutti quei fenomeni che lo determinano. Benché si abbia a che fare con un ambiente limitato, lo studio della meteorologia ipogea si presenta difficoltoso a causa del limitato intervallo di variabilità dei parametri che interferiscono; in altre parole, la misura della temperatura media di una zona esterna, a causa delle notevoli escursioni termiche  sia stagionali che diurne, risulta generalmente accettabile anche se misurata con buona approssimazione; in grotta, invece, a causa delle variazioni termiche di piccola entità, le misurazioni devono essere effettuate con estrema precisione, per non incorrere in errori grossolani che traviserebbero completamente la realtà dei fatti. queste considerazioni sono valide anche per le misure di umidità relativa, pressione e moti dell’aria.  Lo scopo delle ricerche meteorologiche ipogee è duplice; il primo è quello di approfondire la conoscenza dell’ambiente sotterraneo ove si opera, il secondo è quello di individuare  parti ancora sconosciute o irraggiungibili della grotta. Le prime informazioni  sono utili ed interessanti soprattutto per il biologo, in quanto serviranno a far conoscere le caratteristiche ambientali che hanno un’influenza diretta sulla vita animale; le seconde, invece, hanno un interesse per lo speleologo, in quanto consentono di acquisire notizie su parti della grotta ancora ignote. Infatti, nel caso delle cosiddette “cavità barometro”, è possibile, grazie allo studio del moto dell’aria e delle variazioni di pressione, stabilire addirittura il volume di una cavità senza neppure entrarvi. Le misure di temperatura dell’aria lungo l’asse di una galleria permettono di mettere in evidenza la presenza di diramazioni. Naturalmente è la sintesi di tutte le informazioni disponibili che permette di stabilire l’esistenza o meno di altre cavità, diramazioni. ecc..

Temperatura: per la misura delle temperature sono attualmente diffusi termometri digitali con lettura al decimo di grado che risultano precisi e poco ingombranti; le precauzioni da prendere per una esatta misurazione sono diverse secondo i casi; ad esempio, in una zona di calma relativa, vanno effettuate più misure, aspettando un tempo ragionevole  per ciascuna di esse affinché la sonda possa assumere la stessa temperatura del mezzo; tali misurazioni vanno ripetute finché non tenderanno ad assumere lo stesso valore. Nel caso invece di zone interessate da correnti d’aria, e quindi soggette a variazioni termiche, le letture vanno  effettuate più volte, come sopra, e quindi mediate fra di loro. Durante le letture bisogna sempre evitare la presenza di fonti di calore, quali la lampada ad acetilene  nonché la presenza dell’osservatore; in caso contrario si potrebbero avere errori anche considerevoli.

Per la misurazione della temperatura dell’acqua  basta immergere la sonda, badando che non tocchi la roccia; nel caso di laghi si può misurare la temperatura superficiale facendo galleggiare la sonda sul pelo dell’acqua, e quella di profondità applicandole un peso; i tempi di permanenza nel mezzo devono essere sufficientemente lunghi per avere risposte accettabili.

                                                                                                        Stefano Mortari

 

Lacca del Roccolino  in Val Brembana (BG)

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