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AUSTRIA Da Passau a Vienna lungo il Danubio |
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6° Giorno. Da Stockerau a Vienna
Venerdì: "arrivederci ragazzi!" Ahimè, stamani non c’è tanta felicità ed elettricità come le altre mattine, nessuno ha esultato alla notizia che faremo solo 30 chilometri, è l’ultimo giorno, guardiamo le nostre bici con smarrimento e commiserazione; come faranno senza di noi da stasera?! Il saluto sarà straziante, i cambi cigoleranno più del solito, ma the show must go on, quindi piedi sui pedali e via si riparte. Ma le chiacchiere stentano a ripartire, restano solo le nostre vecchie, belle abitudini di non stare mai in fila indiana! Stamani Francesco ha minacciato di non muoversi più se, arrivati a Vienna, ci comportiamo allo stesso modo. Che credete che ci abbiano fatto queste parole? … ve lo dico io: nulla, rien, nada. Comunque sia, parole al vento e gambe in spalla (anzi in canna), si parte: oggi guardiamo il Danubio con altri occhi, più attenti, per catturare gli ultimi fotogrammi della vacanza, ah le dolci acque del Danubio, il suo colore….. marroncino modello cappuccino, come ci mancherà (a parte che è molto simile al colore dell’Arno!), ora poi che stiamo percorrendo la Donauinsel e abbiamo il fiume ai due lati…. Arriviamo alle porte di Vienna e qui la musica cambia. "Che caos, quante auto tutte insieme!", "Fate attenzione ai binari!"; è pieno di semafori e dobbiamo anche continuamente aspettarci... Quasi nessuno tenta la fila indiana, siamo proprio allergici alle file o… agli indiani? Francesco ci guarda sconsolato e rinuncia a qualsiasi azione o parola. Arriviamo all’albergo, megagalattico hotel, chiudiamo proprio in bellezza; ci posizioniamo per una serie infinita di foto di gruppo e poi, siamo liberi; liberi?? Sì, fino a stasera possiamo fare quello che ci pare, con o senza bici, ma come? Come si fa? E ora? C’è un grande sparpaglio, c’è chi propone di andare fino a Schönbrunn in bici, chi invece pensa di lasciare la bici e di andare in centro a piedi. Per molti è il momento dell’addio alla bici, al buio di un garage ognuno ha potuto sussurrare parole dolci alla propria compagna di avventure, poi l’ultimo rito dell’allucchettamento eseguito, questa volta, in religioso silenzio, anche se questa parte della vacanza non la rimpiangiamo proprio! A questo punto il gruppo si scioglie, ci ritroveremo stasera. E chi ti incontro rientrando in albergo in tempo per un tuffo in piscina prima di cena?? Giampiero, il re del “marketing” degli aggressivi, appena arrivato ci comunica che saremo a cena tutti insieme. Ahi, ahi! Ci aspetta una bella seratina! Da persone educate quali siamo, facciamo gli onori di casa, essendo arrivati per primi (ma come mai? Che strada fanno questi???), e conversiamo amabilmente sui bordi della piscina con alcuni del gruppo antagonista. In realtà cerchiamo di capire che cavolo hanno fatto in questi giorni… ma sono abbastanza ermetici e fuorvianti, anche sul chilometraggio di oggi non danno un’unica versione. A sera li aspettiamo nella Hall dell’albergo e andiamo tutti insieme al ristorante. Quel savoir faire, che classe, siamo dei veri signori, noi! Entrati nella sala a noi riservata al ristorante ci rendiamo subito conto che entrarci tutti è un’impresa impossibile, anche senza bici… Facciamo del nostro meglio, ci “strizziamo”, ma sempre cercando di mantenere una distanza adeguata dagli aggressivi. La cena resta memorabile, non tanto per il cibo (sia per qualità e quantità non indimenticabile), quanto per la sfida “dialettica” che continua; tutti infatti abbiamo avuto qualche giorno per riflettere e ora siamo belli “carichi”. Insomma, alla fine della cena abbiamo esaurito le tovagliette di carta su cui scrivere, modello “tazebao”, i nostri “pensierini” e siamo ancora 0 a 0, palla al centro, anche se l’ultima bordata è degli aggressivi. Noi, i pigri, ad un certo punto, in pieno ossequio della nostra natura, molliamo la disputa e proponiamo di andare “fuori”… non da darsele, che avete capito! No, non si passa alle vie di fatto, proponiamo solo di “sfogarci” con una bella passeggiata fino al centro e qui bersi un bicchierino tutti insieme. Per altri dettagli, vedi "La cena delle beffe". Il gruppo si sfalda un po’, rimangono i più “facinorosi” e si parte, con passo deciso, alla scoperta del buio di Vienna (“sarà diverso da quello di tutti i paesi visitati fino ad oggi?” ecco il dubbio che ci coglie!). E’ vero che l’ora è tarda, ma è venerdì sera e siamo in una grande capitale europea in una piacevole sera d’estate… insomma, per farla breve, siamo noi ad animare la notte e anche il pub dove approdiamo è deserto. Così finiamo la serata chi di fronte a una Sacher Torte, chi con uno spritz o un bicchierino di “qualcosa di forte, di molto forte” utile per affogare ogni triste pensiero….. La vacanza in gruppo è veramente finita, domani mattina gli arrivederci o gli addii.
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