3° Giorno.

Da Linz a Grein

Martedì: “Ma ci sono anche le salite …..”

E’ il mattino dopo, quello dopo la sfida con gli aggressivi; ci guardiamo negli occhi prima di mettere i piedi sui pedali; lo sguardo è strano, ma chiaro il suo significato: ”ma chi ce lo ha fatto fare?”. Oggi ci aspettano circa 67 chilometri e saremo chiamati alla prova “salita”, una vera salita con pendenza del 14%, ma è breve, c’è anche l’alternativa: salita dolce ma molto più lunga. Perché dover prendere delle decisioni anche in vacanza? Ognuno valuta le sue forze… “ma sì, così la posso fare anche a piedi” leggo nel pensiero dei meno sportivi, “che bello, finalmente qualcosa di serio!” questo nella testa degli hard, uno solo decide di provare la strada più lunga; beh, anche quella è una sfida con se stessi, sfida che si tramuterà in una “allungatoia”, in quanto il buon Michele si perderà nelle colline….

La mattina passa tranquilla, ogni tanto ci volgiamo indietro alla ricerca degli aggressivi, ma dove sono? Non dovevano fare questa stessa strada? Arriviamo alla  base della salita e loro non ci sono.  Ognuno di noi si raccoglie in se stesso, silenzio, si parte, il gruppo si “spappola”, cuore in gola e via, è meglio non guardare in alto.

Arriviamo a Mauthausen davanti all’ingresso del Lager, da qui inizia un percorso interiore, di emozioni e sensazioni, che ognuno vive in se stesso e con se stesso.

Quando ripartiamo piove, che strano! Il tempo di una visita al paese di Mauthausen e via, la prossima destinazione è un’accogliente Gasthof a Grein; siamo ormai in pianura, eccoli, sì, avvistiamo gli aggressivi, ma…. C’è qualcosa di strano… Perché ce li troviamo in senso contrario? Ci rimane il dubbio che loro siano arrivati fin lì con il traghetto, quello annunciato nel nostro programma ma che noi non abbiamo ancora visto! Ancora una volta Giampiero ci confonde le idee, chiacchiera e non dice nulla, che bravo “commerciale”! Un saluto e via… noi abbiamo ancora tanta strada, loro… e chi lo sa?!

Andiamo avanti, ci viene prospettata un’altra scelta: variante "culturale" in salita per visitare il villaggio di Klam o continuare lungo il Danubio? Ecco che si ricreano i due gruppi, gli sportivi, quelli veri (solo 2 in questa occasione), optano per la salita, noi, i “normali”, li salutiamo con la manina. 

Ahimè, non sappiamo ancora che, dopo pochi chilometri, dopo aver tentato inutilmente il guado della strada allagata dall’esondazione di affluenti del Danubio, dobbiamo andare verso la collina, malgrado noi... Che fare? Prendere fiato, testa bassa e andare, salire…. Senza fare scelte coraggiose, siamo stati costretti a fare gli sportivi anche noi….

L’arrivo a Grein è tranquillo, malgrado la salita fuori programma e un inizio di temporale, come può essere l’arrivo di 25 biciclette e soprattutto il loro incatenamento, ma questo meriterebbe un capitolo a parte. Dopo cena alcuni di noi, quelli con lo spirito dell’avventura nel sangue, decidono di scoprire la Grein by night; beh, quanto a notte, tanta, di vita invece, punta (aggettivo, al maschile “punto”, detto in Toscana riferito a cose o persone,  significa “nulla, anzi meno di nulla”).

Andiamo avanti nel buio alla ricerca dello “Schlöss”, nel buio sentiamo delle voci. Sono italiani! Che razza, che spirito indomito, solo noi siamo capaci di tutto questo coraggio! Macché, questi, depressi e scoraggiati stanno tornando indietro, non hanno visto nessun castello; noi invece ci inerpichiamo per una scala, ma chi va a destra, chi a sinistra, insomma ci perdiamo ed ognuno prosegue la sua ricerca. Il giorno dopo saranno fantastici racconti, uno diverso dall’altro, su quello che ognuno ha visto nel buio.

Ho visto cose che voi umani......