Questo lungo itinerario ci conduce in vetta al Monte Adamello, pernottando al Rifugio Garibaldi. E' previsto un circuito ad anello che una volta raggiunta la vetta, anziché farci tornare sui nostri passi ci porta a scendere nella Val Miller attraverso il Passo Adamello, transitando per il Rifugio Gnutti. E' quindi necessario posizionare un'auto alla Malga Premassone, e con l'altra raggiungere Malga Caldea, da dove inizia la salita. Le due località distano circa 40 Km. 1° GIORNO. Si parte da Malga Caldea (m. 1.584), raggiungibile in auto dal paese di Temù. La prima parte del percorso, assai ripida, ci porta alla prima delle quattro dighe che incontreremo in questa giornata di cammino. Il primo lago, chiamato Laghetto dell'Avio, è subito seguito dal più grande Lago d'Avio e dal Lago Benedetto. Il grande impatto dato dalle tre dighe e da tutto il cemento circostante rende questa parte del percorso un po' squallida, ma il bello viene dopo. Lasciati i laghi alle nostre spalle, finalmente l'ambiente diventa più selvaggio e giungiamo alla Malga Lavedole (m. 2.044). Da qui il sentiero principale prosegue per il Lago Pantano e quindi per il Rifugio Tonolini, ma noi pieghiamo a sinistra verso il Lago Veneròcolo, che raggiungeremo percorrendo dapprima la Val di Veneròcolo, proseguendo poi per per un ripido tracciato chiamato il calvario. Avvicinandoci al Lago Veneròcolo (formato anch'esso da una diga) tornano ad esserci varie costruzioni per lo più diroccate, ma la vista che si apre davanti ai nostri occhi è notevole: l'Adamello si mostra in tutta la sua bellezza. Giungiamo in breve alla mèta di questa prima giornata: il Rifugio Garibaldi (m. 2.548).
2° GIORNO. Alle prime luci dell'alba lasciamo il rifugio, attraversiamo la diga del lago Veneròcolo, pieghiamo a sinistra risalendo una morena, proseguendo per evidenti tracce fino al Passo Brizio (m. 3.149) in circa 2 ore di marcia. Lungo il percorso incontriamo una tomba, dove i nostri Alpini seppellirono alcuni soldati austriaci durante la guerra del 1915-18. L'ultimo tratto prima di scollettare è su roccia: è molto ripido ed è attrezzato con scalette metalliche e catene. La vista che ci si presenta una volta giunti al passo è entusiasmante: il Ghiacciaio dell'Adamello, il più esteso ghiacciaio della Lombardia (18 km quadrati). Ci affacciamo sulla Vedretta del Mandron. Appena sotto il passo si può scorgere il bivacco Zanon-Morelli. Perdiamo un po' di quota e ci dirigiamo a destra in direzione del Corno Bianco, del quale raggiungiamo la cresta (circa m. 3.300) a destra della vetta. Scendiamo quindi nel Pian di Neve passando di fianco al Passo degli Inglesi camminando sempre in prossimità della cresta. Aggiriamo ora il Monte Falcone fino a giungere alle rocce terminali dell'Adamello, salite le quali affrontiamo l'ultimo pendio ghiacciato che ci conduce finalmente in vetta (m. 3.554), dopo circa 5 ore di cammino dal Rifugio Garibaldi. Discesa: Scendiamo in direzione sud-ovest direttamente sul ghiacciaio, pieghiamo a destra verso alcune roccette che ci permettono di evitare un pendio di neve molto ripido (45°). Guadagniamo nuovamente il ghiacciaio e passiamo sotto la cima Ugolini, nei pressi della quale possiamo scorgere l'omonimo bivacco. Arriviamo al Passo dell' Adamello, m. 3.240, una larga sella nevosa prima del Corno Miller, e da questo punto inizia una ripida parte rocciosa, dove però troviamo vari punti di ancoraggio che permettono di calarsi in corda doppia. Con attenzione è possibile scendere anche senza l'uso della corda. Si prosegue fino ad arrivare nel cosiddetto Pantano del Miller, ampia zona pianeggiante, per poi giungere al lago Miller, dove sorge il Rifugio Gnutti. Da qui proseguiamo la discesa percorrendo un ripido sentiero denominato "Scale del Miller" fino a raggiungere Malga Premassone al Ponte del Guat.
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L'itinerario sopra descritto è stato portato a termine nei giorni 20 e 21 giugno 2003
Itinerario correlato: PARCO DELL'ADAMELLO - Passo Veneròcolo, un anello passando per il Rifugio Garibaldi
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