LADAKH 2009
   Da Manali a Leh in Mountain Bike, passando per il passo carrozzabile più alto al mondo.
 

 

Ladakh: una regione nell'estremo nord dell'India, confinante con Pakistan e Tibet.

Una sfida su due ruote affrontando strade spesso in cattive condizioni e percorse in alcuni tratti da numerosi camion, ma che offrono panorami mozzafiato e emozioni uniche. Pedalare attraverso sei passi, tre dei quali si avvicinano a quota 5.000 metri e due la superano.  Certo, la fatica è stata tanta, la sofferenza per la quota non è mancata, ma che soddisfazione!

Anche l'incontro con la popolazione locale ci ha regalato emozioni particolari, così come la coesione del gruppo di 14 persone prima sconosciute, che, accomunate dalla medesima passione per l'avventura, ha permesso di vivere giornate indimenticabili.

Un totale di circa 900 km percorsi in bicicletta con un dislivello in salita di oltre 17.000 metri per tredici giorni in sella.

 

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Le tappe:

1

Manali (m. 1.995) -  Rohtang Pass  (m. 3.980)  - Khoksar (m. 3.140)    <km. 72>
2

Khoksar (m. 3140) - Sissu - Gondhla - Tandi (m. 2.980) - Keylong - Jispa - Darcha (m. 3.360)    <km. 77>
3

Darcha (m. 3.360) - Zingzingbar (m. 4.225) -  Baralacha La  (m. 4.954)  - Sarchu (m. 4.500)    <km. 70>
4

Sarchu (m. 4.500) - Nakee La (m. 4.944)  -  Lachulung La (m. 5.065) - Pangok (m. 4.490) - Tso Kar (m. 4.584)    <km. 113>

(tappa di acclimatamento in bus)

5

Tso Kar (m. 4.584) Polokongka La (m. 4.970)  - Puga (m. 4.420)    <km. 46>
6

Puga (m. 4.420) Namshang La  (m. 4.960)  - Tso Moriri (m. 4.630)   <km. 36>   (in bus a Korzok e campo Nomadi)
7 Tso Moriri > bus > Namshang La  (m. 4.960) - Mahe - Chumathang - Hymia (m. 3.600)    <km. 108>   (lungo la valle dell'Indo)
8 Hymia (m. 3.600)  - Karu  (m. 3.355) - (visita al Gompa di Hemis) - Tak Tok - Campo sotto Wari La (m. 4.660)    <km. 68>
9 Campo sotto Wari La (m. 4.660) -  Wari La  (m. 5.250)  - Agham (m. 3.290)    <km. 49>
10 Agham (m. 3.290) - Kalsar (m. 3.280) - Deskit - Hundar (m. 3.160)    <km. 62>
11 Hundar (m. 3.160) - Kalsar - Khardung (m. 4.493)    <km. 51>
12 Khardung (m. 4.493) -  Khardung La  (m. 5.602)  - Leh (m. 3.522)    <km. 70>
13 Leh (m. 3.522) - Saspol (m. 3.140)    <km. 68>     (visita al Gompa di Alchi)
14 Saspol (m. 3.140) - Lamayuru (m. 3.550) - Hangru (m. 3.024)   <km. 74>   (rientro a Saspol in bus)

 

1° agosto 2009: appuntamento a Monaco.

Il gruppo si forma con sei elementi provenienti da Milano, tre da Bologna, tre da Venezia, uno da Torino e uno da Roma. Nel gruppo dei "bolognesi" è presente l'unica ragazza; riuscirà a sopportare per tre settimane tredici uomini?

Dopo sette ore di volo si atterra a Delhi, dove ci aspetta il corrispondente locale Stenzin, che ci accudirà con i suoi uomini per tutto il viaggio.

L'impatto con Delhi è devastante; il caldo accompagnato da un'insopportabile umidità, il rumore (in particolare quello degli incessanti clacson) e l'inquinamento non sono certo rilassanti.... Veniamo accompagnati in un confortevole (?!?!) alberghetto per una doccia e un po' di riposo prima di ripartire in pullman per Manali.  Rimane il tempo per quattro passi per le vie della città; non siamo certo in un quartiere residenziale, in mezzo alle vie straripano le fogne formando dei mucchietti di fango maleodoranti. E i clacson continuano a suonare senza pietà per le nostre povere orecchie!

Ore 16:00, finalmente è ora di partire. Vengono caricati gli scatoloni contenenti le biciclette nuove.  Ci aspettano ben sedici ore di viaggio, con una sosta al ristorante per una buona cena dove iniziamo ad apprezzare i sapori indiani. Un'altra sosta notturna per una tazza di chai (il tè indiano a base di latte e spezie varie).

 

Sono le 8:00 del 3 agosto quando arriviamo a Manali.  L'albergo è decisamente meglio di quello di Delhi, siamo tutti soddisfatti della sistemazione.  Inizia l'assemblaggio delle bici, in poche ore sono tutte pronte e può iniziare un giro di collaudo. 

Il pranzo viene consumato un un ristorantino del centro, dove degustiamo i deliziosi "spring roll". Nel pomeriggio visitiamo un tempio nei dintorni.  Non rimane che aspettare la cena, fare ancora due passi in centro e via a letto; domani ci aspetta una salita di 52 km che ci porterà, pronti via, a quota 4.000.

L'AVVENTURA HA INIZIO!!!



Il Chai indiano

La parola Chai significa semplicemente Tè in Indiano e in altre lingue asiatiche e descrive l'insieme di tè nero, latte, spezie e dolcificante. Le spezie usate variano da regione a regione e da casa a casa in India. Le più comuni sono il cardamomo, lo zenzero, i chiodi di garofano e il pepe. Servito come naturale digestivo e per dare un senso di naturale benessere, il Chai in India fa parte della vita quotidiana. Viene chiamato anche Masala chai "spiced tea".

Ingredienti:

1 bastoncino di cannella, 1/2 cucchiaino di pepe nero in grani, 1/2 cucchiaino di cardamomo, 1/2 cucchiaino di chiodi di garofano, 1/2 cucchiaino di zenzero fresco, 1/2 cucchiaino di tè nero in polvere, 1 cucchiaino di zucchero di canna, 300ml di latte

Preparazione:

Mettere tutte le spezie in un pentolino con il latte e lo zucchero. Portare ad ebollizione poi abbassare la fiamma e fare cuocere per 20 minuti a pentola scoperta.
Rimuovere il bastoncino di cannella e versare nelle tazze con un mestolo. Se non amate trovare pezzi di spezie mentre bevete, filtrate il tè prima di versarlo, ma la regola vuole che le spezie rimangano dentro. Quelle più pesanti restano comunque nel fondo della pentola. Se vi piacciono potete masticarle mentre bevete. Sono buonissime.
Le varianti possono essere la cannella in polvere invece che quella intera, il miele al posto dello zucchero, il latte di soia al posto del normale, l'aggiunta di anice o semi di finocchio.

Da bere a qualsiasi ora. Se non tollerate molto il latte, provate a dividere metà acqua con metà latte.



             



Fotografie, testi e web-mastering: Adriano Ongaro

 

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